Fiore di Persia - Bz Akira Santjago



mi fermo un attimo a guardare, mi guardo intorno e mi chiedo...cosa vedo e se sono cieco.. o forse orbo in un mondo cieco, rotolo rotolo e mi piace rotolare, deviare, respirare e mentre respiro immaginare...

vorrei essere un punto... scomparire mentre intorno il mondo scompare, vomitare, vomitare su di me per te.. processi occlusi, fermi e infine morti, vomitare e abbandonare...

occhi blu di Persia... il colore della transizione, della metamorfosi e della fascinazione... e vedo.. vedo uno spettacolo di inaudita stupidità, mi trovo diviso, inviso alla massa, alla mediocrità, diviso in me stesso e affogo, affogo in gradazioni
alcoliche e dissonanze emotive distratte, abilmente ritratte in quadri mondani piacevoli, confusi e illusi...

è un suono malato, sporco che mi toglie il fiato.. mi ritrovo a giocare con la mia mente semplice che cerca la semplicità, tra ossessive incontinenze e bizzarre maschere di incubi malati che nascondono fiori ormai appassiti o mai nati...

e sento il profumo meraviglioso di quel fiore incontrato per caso, attratto, ne sono irrimediabilmente attratto, si nasconde, si chiude in se, muta colore e cambia la pelle... ma incanta, continua a incantare e confonde... e la sua è magia, la magia di luci che infrangono lo spazio della vista... scuotono, ipnotiche...
e il mio cuore si spacca...

sono ubriaco... demoni cornuti con gambe di legno si inseguono nel buio tra serpi e litanie, nudo e ubriaco, gioco... gioco la notte sui tetti degli spazzacamini tra antenne distorte, contorte che diffondono pazzie, malattie e la mala sorte... e non è ben chiaro...

non è ben chiaro se tra me e te... non è ben chiaro se tra me e me... non è ben chiaro... tutto è confuso, confuso da te, da me in una confusione reciproca che si insegue come un gatto che ferisce e insegue in circolo le nove code di questa follia vera dalle ali di cera...

e la mia è febbre... non posso stare qui, non vuoi piu stare qui...e sono ancora qui, perso in un verso, in un dilemma perverso, perso, diverso, in un percorso senza piu corso... mentre il mio cuore è arso... arso nel tuo amabile e meraviglioso universo...

come un pugno allo stomaco... ingoio rospi, posso solo ingoiare rospi, grossi rospi rossi, come massi... tu sei forte.. mi ferisci... ape regina e i tuoi servi fuchi, voglio il tuo miele e mangiare il tuo cuore, sono sospeso tra aride nuvole, gozzoviglio con le favole... e nello stomaco... nello stomaco solo amaro e
dolce fiele...

"prendi la mia mano e vieni via... ti porterò lontano...
bevi... bevi la mia febbre..."

bz akira santjago

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